CENNI STORICI SUL CAPPERO

Il cappero di Pantelleria è conosciuto sin dall’antichità, ne parlano infatti già autori come Dioscoride e Plinio. Nell’isola vulcanica al centro del mediterraneo ha trovato il suo habitat ideale. Nel 1600 Domenico Romoli detto Panunto, nel suo famoso trattato culinario “La Singolar Dottrina” afferma che «…quei che mangeranno non hauran dolore di milza, ne di fegato… son contari alla melanconia, proucano l’ourina…» e infine aggiungeva che i capperi fan vivace il coito.

La convinzione delle virtù afrodisiache dei capperi panteschi è una credenza diffusa nell’antichità, e addirittura il primo accenno a questo viene fatto nella bibbia, nell’Ecclesiaste XII, 5.Carlo Volontè nel suo “Ricette Pratiche”, come altri innumerevoli autori, ha scritto: “Ed anzi è proprio l’Italia che vanta i migliori capperi del mondo: sono quelli dell’isola di Pantelleria, dove oltre a crescere splendidi allo stato spontaneo, i capperi vengono coltivati su ampia scala”..