Art Museum or Art Gallery
An art museum or art gallery is a building or space for the exhibition of art, usually visual art. Museums can be public or private, but what distinguishes a museum is the ownership of a collection. Paintings are the most commonly displayed art objects;

Although primarily concerned with providing a space to show works of visual art, art galleries are sometimes used to host other artistic activities, such as performance arts, music concerts, or poetry readings.
Il cappero
A hat is a head covering which is worn for various reasons.
Birthstones Jewellery
A ring is a round band, usually in metal, worn as an ornamental.
Art Museum or Art Gallery
An art museum or art gallery is a building or space for the exhibition of art, usually visual art. Museums can be public or private, but what distinguishes a museum is the ownership of a collection. Paintings are the most commonly displayed art objects;

Il Cappero
Capparis spinosa L.
Il cappero (Capparis spinosa L.) è un arbusto tipico della flora mediterannea: ha una parte basale, costituita dal tronco, legnosa e le parti superiori, costituite da i rami, erbacee.Ha un’altezza media 30-50 cm e le foglie verde scuro, carnose e di forma ovale, fiori molto appariscenti i cui tenui colori bianco e rosa presentano delicati riflessi violacei.Nel periodo compreso tra la fine di Maggio e i primi di Settembre di ogni anno, secondo le zone, il cappero inizia la fioritura ed è allora che si pratica la raccolta dei bottoni fiorali, non ancora aperti e diventati fiore, e debbono essere raccolti il prima possibile, non appena germogliano, anche perché quando sono piccoli e medio-piccoli, una volta fatti maturare, diventano qualitativamente il prodotto migliore.La produzione è di tipo scalare, sommandosi bottoni fiorali di diverse dimensioni, e appena raccolti i primi bottoni fiorali il ramo continua regolarmente e con costanza la propria crescita. All’atto di ogni raccolta vengono così a trovarsi sulla pianta bottoni fiorali di diverse dimensioni.La raccolta, secondo la zona, dura anche fino a metà di Settembre.A causa della scalarità della produzione, i contadini ritornano sulle stesse piante ogni 8-10 giorni, secondo l’andamento climatico, e naturalmente provvedendo a raccogliere i capperi presenti sulle piante, con un lavoro faticosissimo, sia per la posizione china sia per il caldo torrido dell’estate.
Il Cappero
Capparis spinosa L.
Il cappero (Capparis spinosa L.) è un arbusto tipico della flora mediterannea: ha una parte basale, costituita dal tronco, legnosa e le parti superiori, costituite da i rami, erbacee.Ha un’altezza media 30-50 cm e le foglie verde scuro, carnose e di forma ovale, fiori molto appariscenti i cui tenui colori bianco e rosa presentano delicati riflessi violacei.Nel periodo compreso tra la fine di Maggio e i primi di Settembre di ogni anno, secondo le zone, il cappero inizia la fioritura ed è allora che si pratica la raccolta dei bottoni fiorali, non ancora aperti e diventati fiore, e debbono essere raccolti il prima possibile, non appena germogliano, anche perché quando sono piccoli e medio-piccoli, una volta fatti maturare, diventano qualitativamente il prodotto migliore.La produzione è di tipo scalare, sommandosi bottoni fiorali di diverse dimensioni, e appena raccolti i primi bottoni fiorali il ramo continua regolarmente e con costanza la propria crescita. All’atto di ogni raccolta vengono così a trovarsi sulla pianta bottoni fiorali di diverse dimensioni.La raccolta, secondo la zona, dura anche fino a metà di Settembre.A causa della scalarità della produzione, i contadini ritornano sulle stesse piante ogni 8-10 giorni, secondo l’andamento climatico, e naturalmente provvedendo a raccogliere i capperi presenti sulle piante, con un lavoro faticosissimo, sia per la posizione china sia per il caldo torrido dell’estate.
Scheda Tecnica
PRODOTTO | Cappero di Pantelleria I.G.P. (indicazione geografica protetta) |
ORIGINE | dalla pianta: Capparis Spinosa, varietà: Inermis, cultivar: Nocellara, coltivata nell’isola di Pantelleria dai soci della Cooperativa, selezionata naturalmente, senza modificazioni genetiche |
CONSERVAZIONE | esclusivamente naturale: al sale marino |
TIPOLOGIA | suddivisione del prodotto in calibri millimetrici: dal 6/7 mm al 14 mm |
QUALITÀ | superiore, uniforme per sapore e aroma in tutti i calibri, riconosciuta Storicamente con l’attribuzione I.G.P.(Indicazione Geografica Protetta) con decreto del Ministero delle risorse alimentari del 2 Dicembre del 1993, pubblicato sulla G.U.R.I. N:302 del 27/12/93 e dalla C.E.(Comunità Europea) con Reg. N. 1107/96pubblicato sulla G.U.C.E. L148/96 del 21/06/1996 |
CARATTERISTICHE | aroma intenso, forte, penetrante |
COLORE | verde scuro, via via tendente al senape |
FORMA | tondeggiante, consistente alla manipolazione |
VALORI ANALITICI | su 100 gr. di prodotto: Proteine 3,4 gr. – Carboidrati 2,8 gr., di cui zuccheri 1,9 gr. – Grassi 0,5 gr., di cui saturi 0,0 – Fibre alimentari 5,5 gr. – Sodio 12,4 gr. – Kj 124 – Kcal 29 |
CONTROLLI | il prodotto è sottoposto a controllo HACCP |
Coltivazione
maturazione
Ogni contadino sceglie sempre accuratamente le piantine da mettere a dimora e individua i terreni più vocati.In questo modo si è appurato, con una esperienza maturata di generazione in generazione, che i terreni migliori sono quelli terrazzati e più esposti al sole. E infatti in tutta l’isola, ma soprattutto nella parte meridionale si può osservare l’immenso patrimonio costruito attraverso un immane lavoro, dalla costruzione nel corso di più secoli del sistema dei terrazzamenti, fatti con i muri a secco che caratterizzano in modo inconfondibile l’ambiente pantesco.Una volta costituita la coltivazione i capperi ricevono le stesse cure riservate alla vite. Il terreno viene lavorato e concimato in inverno e i capperi vengono potati. Le piante raggiungono la piena produzione dopo circa tre anni dall’impianto.La produzione di ogni anno ha inizio alla fine di Maggio e va avanti anche fino a metà settembre. All’alba, prima che il sole spunti, ogni contadino pantesco si avvia, con la propria famiglia, verso il proprio campo per raccogliere i preziosi boccioli, prima chefioriscano.Poi, alla finedella giornata li depone accuratamente in appositi tini a maturare lentamente, in salamoia, con procedimenti tramandati gelosamente di padre in figlio.È proprio questa fase di lenta maturazione a conferire ai capperi le qualità più pregiate :aroma, sapore, fragranza, consistenza carnosa.I capperi nonpossono essere consumati alla stato fresco, sarebbero amari e sgradevoli al gusto. Occorre un procedimento di maturazione a base di sale marino che avviene alla fine della raccolta di ogni giorno quando i bottoni fiorali, deposti in un tino, vengono ricoperti di abbondante sale marino grosso, circa il 40% del peso dei capperi, e mescolati continuando questa operazione ogni giorno per circa dieci giorni.L’acqua emessa dai bottoni fiorali e il sale che si scioglie formando una salamoia molto satura che server a far maturare i capperi dopo una fermentazione di tipo lattico.Dopo 10 giorni vengono scolati dalla salamoia e rimessi in un altro tino con aggiunta di sale marino, sempre grosso, nella misura del 20% del loro peso e movimentati e mescolati per altri dieci giorni.Alla fine di questo secondo periodo i capperi sono maturi e pronti per essere consumati.
Utilizzo
conservazione
Quando si acquistano dei capperi è importante verificare innanzitutto che siano conservati al sale marino e se Capperi di Pantelleria è importante verificare il marchio I.G.P.La conservazione al sale marino, oltre a far si che i capperi acquisiscano e conservino le loro caratteristiche qualitative, è una garanzia per il consumatore, che così può accertarsi se sono veramente di ottima qualità. I capperi non vanno assolutamente conservati in aceto.La conservazione aceto può essere un espediente usato da chi, per commercializzare i capperi di scarsa qualità, acquistati a poco prezzo, li insaporisce con l’aceto.Perché utilizzare un componente aromatico come l’aceto, per aromatizzare il cappero, già aromatizzato grazie alla lunga conservazione?Per utilizzare i capperinelle varie preparazioni in cucina non sono necessari particolari accorgimenti. Si prendono nella quantità da utilizzare e si lavano con acqua corrente, togliendo il sale di conserva, oppure se si desiderano un po’ meno salati, si lasciano in una ciotola con acqua per circa un’ora, dopodiché sono pronti per l’uso.Per conservare i capperi, qualora siano stati acquistati in una confezione a sacchetto, basta travasarli con il sale di conserva in un barattolo di vetro e richiuderli con la capsula a vite, in modo che non perdano l’umidità, essiccandosi.Così conservati, se i capperi sono quelli di Pantelleria, possono durare anche degli anni e manterranno sempre le loro ottime caratteristiche organolettiche.
Riconoscimento
della qualità
I Capperi di Pantelleria (nelle varietà: Capparis spinosa, varietà Inermis, cultivar Nocellara) sono gli unici capperi riconosciuti di qualità superiore, infatti sia il Ministero Italiano delle Risorse Alimentari con decreto 2 Dicembre 1993, pubblicato sulla G.U.R.I. N.302 del 27/12/1993, sia l’U.E. (Unione Europea) con reg.CE N.1107/96, pubblicato sulla G.U.C.E. L148/96 del 21/06/1996, hanno riconosciuto la superiore qualità con la I.G.P. (indicazione geografica protetta) che è il marchio doc. per le produzioni vegetali.
Cenni Storici
sul Cappero
Il cappero di Pantelleria è conosciuto sin dall’antichità, ne parlano infatti già autori come Dioscoride e Plinio. Nell’isola vulcanica al centro del mediterraneo ha trovato il suo habitat ideale. Nel 1600 Domenico Romoli detto Panunto, nel suo famoso trattato culinario “La Singolar Dottrina” afferma che «…quei che mangeranno non hauran dolore di milza, ne di fegato… son contari alla melanconia, proucano l’ourina…» e infine aggiungeva che i capperi fan vivace il coito.La convinzione delle virtù afrodisiache dei capperi panteschi è una credenza diffusa nell’antichità, e addirittura il primo accenno a questo viene fatto nella bibbia, nell’Ecclesiaste XII, 5.Carlo Volontè nel suo “Ricette Pratiche”, come altri innumerevoli autori, ha scritto: “Ed anzi è proprio l’Italia che vanta i migliori capperi del mondo: sono quelli dell’isola di Pantelleria, dove oltre a crescere splendidi allo stato spontaneo, i capperi vengono coltivati su ampia scala”…
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